OVUNQUE SARAI TI TROVERO'

 

Era pazzo di lei, e lei si sentiva la più felice tra tutte.

Credeva fosse divertente, una sorta di gioco, in cui uno scappa e l'altro rincorre, le piaceva che lui la cercasse così tanto, le dava proprio l'idea di essere amata tantissimo. Era l'uomo che l'aveva ammaliata con le sue attenzioni, le sue parole dolci, i suoi modi galanti, il suo desiderio di averla e tenerla sempre con sé, vicino a lui, con lui e soprattutto per lui.

Era piena di gioia, perché finalmente aveva trovato l'uomo della sua vita, colui che l'aveva fatta innamorare, le stava vicino e non voleva più lasciarla.

Ma con il passare degli anni, gli impegni iniziavano a diventare più frequenti, lei doveva anche lavorare, e le riunioni con i colleghi diventavano sempre più motivo di litigio; quando camminava per strada, se un amico d'infanzia o una figura maschile le parlava, lei aveva paura di offenderlo, di dargli un dispiacere. Un litigio dopo l'altro, un'affermazione amara dopo l'altra, una valutazione negativa di lui che doveva servire a lei per capire come “si doveva” socializzare con gli altri, la svalutava, la offendeva. Lei allora iniziò a non salutare i suoi amici, o meglio, a non farlo come lo faceva una volta, per non rischiare di dargli un dispiacere, “per non discutere”, continuando a uscire sempre con il suo amato e coraggioso cavaliere che la difendeva a spada tratta in qualsiasi situazione; lui la conosceva più di se stessa e lei era orgogliosa di essere la “sua Donna”. A lei una volta faceva piacere, ma iniziava a sentire il peso di tutto quell'amore. Lei era esausta, non poteva parlare con i suoi amici perché non ne aveva più, i suoi genitori ed i fratelli li vedeva di rado, il suo tempo era solo del suo uomo. Provò a parlargli e a dirgli ciò che pensava, ma non ci furono risultati esaltanti, dopo una settimana la situazione era tornata al solito punto di prima. La soffocava.

Con estrema fatica e dolore andò via da quel nido d'amore che l'aveva vista innamorata e felice, non ne poteva più, ritornò a casa dei genitori. Sembrava tutto finito, la storia si era chiusa, ma invece era iniziata la caccia. Ogni giorno telefonate anonime, incontri non troppo casuali, accostamenti con la macchina di soppiatto, appostamenti; le sembrava di essere perseguitata, e quando lei le chiedeva perché, lui le rispondeva che era un uomo innamorato e che sarebbe stata sua per sempre.

 

Lo STALKING è un fenomeno che non viene scoperto e identificato subito dalla vittima, la quale solitamente ha un rapporto di amicizia o di affetto con il suo persecutore. La persona che subisce questo tipo di violenza inizia ad accorgersi gradualmente di venire controllata continuamente, di subire dall'altro degli atteggiamenti invadenti, assillanti, che le rendono la vita estremamente limitata e oppressa, portandola a vivere in un grave stato di ansia e paura per la propria incolumità.

E' stato finalmente inserito un articolo nel nostro Codice Penale (il 612 bis) che serve a punire lo stalking e a classificarlo come reato penale contro la libertà morale.

E' una misura di tutela importante che serve proprio per proteggere tutte quelle persone che continuamente vengono sopraffatte e terrorizzate con atti persecutori invadenti e violenti. E' una misura che è stata presa dal nostro Governo per sanzionare chi continuamente usa queste modalità, con comportamenti molesti, ossessivi e persecutori; utilizzando vari canali: telefonate a tutte le ore, attenzioni ripetute, appostamenti, regali non graditi, biglietti, messaggi per vie diverse sms, chat...

Nella relazione in cui una persona non si fida del proprio compagno e imbastisce conflitti e controlli assidui, mi chiedo quale sia la vera motivazione che fa stare unite queste due persone, quale possa essere il loro effettivo bisogno.

Se accade questo, forse è meglio chiedersi se è il caso di portare avanti questo tipo di legame, perché gli ingredienti fondamentali della relazione sono proprio: la fiducia, la responsabilità e la sicurezza.

 

Film consigliati sulla violenza domestica e sullo stalking:

  • A letto con il nemico” (1991) di J. Ruben con: J. Roberts.

  • Pomodori verdi fritti” (1991) di J. Avnet con: K. Bates, M. Parker.

 

Dott.ssa Ilaria Buccioni

 

 Dott. ssa Ilaria Buccioni, Psicologa Psicoterapeuta - Terapeuta EMDRParent Coaching 

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